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domenica 8 agosto 2010

Il Parco della Favorita

la Palazzina cinese

Situato ai piedi del monte Pellegrino, si tratta di un grande parco creato nel 1799 da Ferdinando III il Borbone quando le truppe napoleoniche lo cacciarono da Napoli (dove era re con il nome di Ferdinando IV). Il parco divenne la riserva di caccia del re che vi fece costruire anche una residenza, la divertente palazzina cinese, un edificio dalle curiose forme e decori esotici progettata da Marvuglia. La costruzione adiacente, nello stesso stile è composta attorno ad una deliziosa corte su cui si affacciavano le cucine (collegate al palazzo tramite un passaggio sotterraneo) era adibito alla servitù ed oggi ospite il Museo G. Pitrè.



scorci odi campo nomadi
Accanto alla meraviglia del Parco, troviamo delle realtà non altrettanto meravigliose. Proprio all'ingresso della Favorita troviamo un campo ROM. Si trova trincerato e delimitato da mura e ringhiere, ma è visibilissimo. Povertà, sporcizia e chiusura culturale fanno da corona a questa realtà.
Un mondo differnte, ermetico, che impedisce ogni sorta di intrusione.
Era stato pensato una "bonifica" del campo, la costruzione di un parco per i bambini, doposcuola e corsi di artigianato, ma dopo che tutto è stato predisposto lo sfacelo. Creato da loro stessi, distrutto sempre da loro ...



Prostitute al Parco della Favorita
... e non è tutto sempre dentro il Parco troviamo una alta concentrazioe di prostituzione. Ragazze, anche minorenni, che vendono il loro corpo esponendolo in bella mostra, sotto il sole, sotto la pioggia, di giorno, di notte. Passando con la macchina fra i viali del parco non di rado vieni fermato per "mirare la merce". Con la macchina... perchè se sei da solo non puoi attraversare il Parco a piedi, è troppo pericoloso.
Ragazze che fanno jogging
Eppure c'è chi fa jogging, gruppi di persone, uomini e donne, che godono dell'aria fresca e salubre .... pratica che in altri Paesi, in altre città è normale. Non ci sono faiglie nel parco a fare pic nic, nè a prendere il sole ...


Qui bisogna puntare... valorizzare un patrimonio come quello della Favorita per farlo diventare un Parco al pari di altri presenti in Europa, perchè nulla in realtà a da invidiare a questi.

Un pò di storia... tanto per farla conoscere meglio











La storia di Palermo è testimoniata sin dalla preistoria tramite quello che ci rimane nelle Grotte dell'Addaura, che si trovano nel monte Pellegrino. Parliamo del periodo paleolitico e mesolitico.
La ci ttà è stata fondata dai Fenici quasi 800 anni prima di Cristo. Prima era una base commerciale, vista la posizione strategica e desiderata dai Greci che però non sono riusciti ad averla.
La conquistarono per primi i romani, strappandola ai cartaginesi e per un lungo periodo Palermo visse in pace, finchè non la conquistarono i Vandali alla caduta dell'impero romano. Furonoi Bizantini a liberarci e per tre secoli siamo stati sotto il loro dominio
Poi nel IX secolo musulmani dal Nordafrica invasero la Sicilia. Furono i governatori musulmani a spostare la capitale della Sicilia a Palermo.
Solo nel 1071 la Sicilia ridivenne cattolica sotto i Normanni.
Palermo raggiunse il massimo splendore sotto il governo di Federico II. Alla sua morte  (1250), Palermo e la Sicilia persero l'egemonia nel Mediterraneo, e il potere si spostò a Napoli.
Dopo il regno di Sicilia normanno, si alternarono sul trono palermitano altre case reali: gli Svevi (dal 1194 al 1266) e gli Angioini (dal 1270 al 1282),
Abbiamo avuto anche la dominazione spagnola, molto apprezzata in Sicilia poichè ne rivalutò il territorio come baluardo di importanza strategica per la lotta contro gli Ottomani. Ben due secoli di dominio da parte delle dinastie spagnole a Palermo terminarono nel 1713 con il Trattato di Utrecht che segnò la fine della guerra di successione spagnola.
Ma non finisce qui.
Nel 1734 la città divenne dominio dei Borboni.
Nel 1860 avvenne lo sbarco dei Garibaldini a Marsala; da lì, grazie all'aiuto dei siciliani, che nel frattempo erano insorti, cominciarono a conquistare l'isola in nome dell'unificazione dell'Italia. Tra il 1860 e il 1866 la città fu soggetta a varie lotte e rivolte.
Dopo l'Unità, iniziarono opere architettoniche fra cui possiamo annoverare il teatro Massimo e il teatro Politeama.
... siamo nel '900... che dire, è storia recente ... ma la cosa che più lo ha caratterizzato e che in realtà ha dato un lento cambiamento alla città è la progressiva, seppur lenta, ma costante lotta contro la Mafia:
 Boris Giuliano, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il presidente della Regione Siciliana Pier Santi Mattarella, i magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Gaetano Costa e Rocco Chinnici, il sacerdote del quartiere palermitano di Brancaccio, Don Pino Puglisi e il cinisense Peppino Impastato.

Non sono solo nomi, sono la speranza che lottare per cambiare la mia città non è nè vano nè inutile. Sono la certezza che le cose possono migliorare, basta crederci. Sono la testimonianza che se basta volerlo e tutto può succedere.
Ed io ci credo! per me, per le generzioni future, per Palermo stessa.

venerdì 6 agosto 2010

Una visione speculare

Mi piace soffermare l'attenzione su alcuni paradossi che ci sono nella mia città.
E' un pò come guardare una figura ad uno specchio, l'immagine è identica, ma la vista è speculare: due immagini inverse.
Ci sono a Palermo dei paradossi di facciata. Spesso ci si aspetta che un quartiere "d'abbene" come via Libertà sia un  luogo civico, mentre un quartiere come L'albergheria sia, per citare qualcuno, familista amorale. Bene, si rimane stupiti invece dal fatto che l'immagine di facciata è proprio quella, ma che poi in realtà, a ben guardare non è così, perchè il maggior tasso di violenza domestica è concentrato nel "quartiere alto", il maggior numero di presenza di tossicodipendenti proviene da lì. Con questo non dico che i quartieri "limite" hanno solo una triste nomea, perchè sarebbe bugia ma è anche vero che si rimane stupiti piacevolmente nel notare come il calore, l'umanità e la maggiore appartenenza positiva la si rivela in questi quartieri.
Mi ripeto lo so, ma sono città dentro la città con tanti fenotipi da analizzare e che spesso spiazzano nelle conclusioni

giovedì 5 agosto 2010

Palermo al centro: riflettendo un pò

Palermo, culture che si incrociano, lingue che si mescolano.
Palermo, immagine di cartolina che rispecchia magnificenza, sfarzo e storia.
Ad un occhio più attento notiamo però come i palazzi sono crepati, le strade non pulite, le culture non così incrociate. Quartieri vicini che sono isole a sè, quartieri periferici che sono mondi a sè. Man mano ci allontaniamo vediamo come la gente si discosta dal sentirsi "palermitano" e si diventa appartenenti del singolo quartiere: Albergheria, Capo, Zen, divengono città dentro la città.